E'
arrivato il giorno in cui anch’io, uno dei pochi fortunati lavoratori in
Italia, inizio a scrivere un blog sulla rete. Lasciate che mi presenti, a chi
ovviamente si fermerà almeno un attimo sul mio blog (se mai qualcuno si
fermerà). Ho trentasei anni, giovane lavoratore, sfiduciato per le sorti del
nostro bel paese e da questa classe politica che assomiglia sempre più al
peggior carro allegorico del carnevale di Rio, ma cosa più importante, con
orari lavorativi impossibili per dedicarsi in tutto e per tutto alla cura della
propria persona e del tempo libero trascorso in casa.
Non
avete la sensazione che quando tornate a casa la sera (per chi ha la fortuna di
averne una) vi sentite come se apriste la porta di una camera d'albergo? Non
sentite anche voi una certa e pesante stanchezza che vi attanaglia e che vi
conduce verso la strada di una serata con cibo congelato e precotto comprato
mesi prima al supermercato pronto in cinque minuti? Se la vostra risposta è affermativa,
allora siete approdati sul blog giusto.
Io
mi sento proprio così. A volte le catene della stanchezza mi legano da subito
sul divano e non mi lasciano libero di fare niente, anche solo cucinare
qualcosa di semplice fatto dalle mie mani. L'unico desiderio al rientro la sera
è proprio quello di trovare, non appena si spalanca la porta del mio
appartamento, un esercito di utensili da cucina animati da qualche incantesimo,
come quelli del film Fantasia di Walt Disney, che preparano pietanze calde e
deliziose. Invece l'unica cosa che si anima subito dopo il mio rientro a casa è
il televisore e il mio corpo che mi conduce puntualmente al bagno per lasciare
nel water tutto quello che ho accumulato durante il giorno.
E'
possibile che non ci sia nessuna soluzione di vivere al meglio la nostra casa e
la nostra cucina? Possibile che i nostri orari di lavoro ci condizionino tanto?
Sono queste le domande che mi sono subito venute in mente dopo mesi e mesi di
questa vita. Prima di andare avanti voglio subito chiarire che, per aggravare
la mia situazione, sono anche single quindi, potete ben capire che trovare
forti motivazioni alla sera per cucinare è certamente molto proibitivo.
Mi
sono imbattuto in mille libri di cucina che promettevano piatti facili, gustosi
e veloci. Trasmissioni televisive con cuochi che in venti minuti tiravano fuori
da pentole e forni pietanze dalla bellezza avvolgente e dal gusto impeccabile
e, alla fine ho capito che se avessi continuato a spendere soldi per libri di
cucina e continuato a guardare certe trasmissioni mi sarei comunque nutrito con
surgelati.
Così
è arrivato il momento di mettersi in gioco, di prendere di petto le mie serate
e di affrontare i fornelli. Non sono un cuoco, non conosco bene i cibi da poter
creare piatti equilibrati sotto il profilo delle calorie ma non è questo lo
scopo di questo spazio. Voglio uscire da questa apatia causata da giornate
lavorative interminabili e molto spesso stressanti e sfidare tutti quelli che
si vantano della loro cucina. Voglio vivere la mia piccola casa e utilizzarla
tutta. L'ho pagata intera e non solo il divano. Inoltre sono convinto che nella
nostra tana sia possibile fare tanto altro e ogni volta che mi verrà in mente
qualcosa vi posterò la mia esperienza (Ho già utilizzato un termine da blogger)
per condividerla e farne tesoro con tutti voi.
Piccoli
e grandi lavoratori e lavoriatrici rimbocchiamoci le maniche e facciamo vedere
di cosa siamo capaci. Non siamo solo lavoratori, siamo uomini e donne che hanno
solo perso l'energia di vivere una vita normale dopo il lavoro. Riappropriamoci
delle nostre serate e diamo forza positiva alla nostra serata. Facciamo la spesa e
diamo sfogo alla nostra creatività assopita. Non importa il risultato, almeno
in questa fase, ma conta il voler provarci. Teniamo fuori dalla porta la
stanchezza e armiamoci di buona volontà. Io sto iniziando.
Ora
vi saluto che vado a fare la spesa e ci sentiamo presto con la mia prima
creazione culinaria.
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